Breve storia del giardino
Tutto ha avuto inizio nel 2002 quando Paolo Monti si è trasferito con la
sua compagna Laura nell'appartamento del condominio di Via Prenestina al n.
42, un grande caseggiato popolare sorto nei primi del Novecento a
ridosso di Porta Maggiore. (In questo 'storico' caseggiato
sono state girate scene di film del neoralismo: "Roma città aperta",
"Bellissima", "Il ferroviere", "Accattone".)
Mentre negli anni si erano andati qualificando gli spazi comuni interni
al condominio, dove tuttora permane un dopolavoro dei ferrovieri e che una
volta contava anche di un forno, uno spaccio, un calzolaio e persino una
scuola d'infanzia denominata "La scuoletta", proprio quest'ultima dagli anni
Sessanta era finita nel totale abbandono a seguito dell'interruzione delle
attività, e quello che un tempo era stato il cortile dove
giocavano i bambini era diventato una discarica a cielo aperto.
Nessuno sembrava sentirne il disagio, sottratto in parte alla vista
dall'alto muro che delimita l'area dal resto degli spazi comuni e ben curati
del condominio. Dall'altro lato l'area affaccia invece sui sei binari
della linea ferroviaria per Termini e sull'unico binario a senso unico
alternato della linea Roma-Pantano.
In quello spazio contiguo al binario (l'ex "Scuoletta"), ancora oggi
proprietà delle Ferrovie e lasciato per anni nell'incuria totale, si
affaccia l'appartamento al primo piano dove abita Paolo, il quale dal
2002 - con il tacito consenso delle Ferrovie e del condominio - ha iniziato
l'opera di bonifica di questa area e la sua trasformazione in un giardino -
ora denso di alberi rigogliosi.
Oggi però quell'area, divenuta ormai giardino, è finita per
rientrare nelle logiche legate alla cartolarizzazione del patrimonio
immobiliare delle Ferrovie. Tutto dovrebbe avvenire attraverso un'asta
pubblica per aggiudicazione dell'unità immobiliare.
Da maggio scorso i responsabili delle Ferrovie hanno chiuso con un
lucchetto il cancello di ingresso all'area in questione, e Paolo Monti, non
potendo più entrare dal cancello, va ad irrigare il giardino di notte
scendendo dalla finestra di casa attraverso una scala a
pioli.
Quello che Monti chiede nell'immediato è che durante il tempo di
espletamento delle pratiche di aggiudicazione dell'asta gli sia almeno
concesso di continuare la cura del giardino, e che in questo tempo si
attivi un opera di sensibilizzazione tesa alla salvaguardia del luogo.
Da giugno scorso, con il sostegno del Circolo Bateson, è stata
promossa una petizione, al fine di scongiurare la vendita
dell'area-giardino. Verrà chiesto al Comune di Roma che intervenga con le
modalità che riterrà opportune. Se la cosa andrà a buon fine, lì, nel
giardino, verrà realizzato quello che Monti chiama "Museo
dell'Onda" - del tipo Polo Scientifico "Hands on the Science Center"
(toccare con mano la Scienza) -, da lui ideato come
osservatorio sul forte impatto ambientale prodotto proprio a seguito
della presenza della ferrovia, che in nessun punto della città si presenta
così a ridosso dell'abitato.
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